Tre. La terza
stagione di una serie di cui ho già trattato. C'è ancora qualcosa da dire,
perché mancava una conclusione a questa serie la cui trama principale era si
finita, ma è comunque un poliziesco e altri casi possono succedere. Ambientata
anni dopo la tragedia del piccolo Dan, in cui tutti i vari personaggi sono più
o meno andati avanti, trovando nuove vocazioni, nuovi problemi, e vivendo in
modo più o meno decente. La quiete, però, viene nuovamente interrotta da un
brutto caso di stupro nei confronti di una signora, madre, e insieme a lei e a
vari personaggi noti si seguirà la sua vicenda e il come la vita prosegue e di
come tutti affrontano, dopo anni, una disgrazia.
Le tematiche forti
non mancano, i sentimenti, la rabbia, la realtà perché è tutto talmente vero e
vicino a noi da renderlo ancora più straziante. Questa serie l'ho guardata
assieme a Tredici, e mi è piaciuto come un determinato atto criminale venga
mostrato in modi estremamente diversi, senza contare l'età delle vittime, ma
anche il come mostrare la scena, come viene vissuta e quello che trasmette. In
entrambi i casi non è bello, non è felice, ed è qualcosa che ti segna a vita.
Le ragioni sono comunque simili, un credersi migliore, potente, il controllo,
il credere di poter fare qualsiasi cosa si voglia senza neanche chiedere il
consenso. E broadchurch, come anche nella prima stagione, instaura dubbi fin
dal principio, su ogni singola persona, tutti potrebbero, tutti hanno motivi, e
si sospetta, si attende un risvolto, una prova schiacciante. Una frase, un
commento, uno sguardo, qualsiasi cosa fa dubitare su chi sia stato ed è bello che non sia così ovvio alla fine,
ma detesto quando la gente non collabora anche se non ha colpe, anche se quello
che verrà detto in interrogatorio non uscirà da quella porta. Perché complicare
sempre tutto? Perché non parlare? E' una cosa che detesto, una perdita di tempo
inutile, visto che se c'è un assassino, uno stupratore etc mentre si tolgono le
informazioni dall'indagato X intanto può fare altre vittime! Che cavolo, c'è la
privacy, ma qua parlate con chi di dovere!
La colonna sonora è
rimasta ottima, malinconica, dura, amplia l'atmosfera drammatica dell'opera
immersa in paesini vicino al mare, vicino a quella scogliera. E gli attori sono
perfetti, Tennant è serio, è arrabbiato, è sexy, è cattivo, severo e Colman è straordinaria. Insieme si
compensano, lui è quello forte, lei ha la sua fragilità, scoppia a piangere per
lo stress, per il caso, ma in certi momenti, in determinate situazioni fa
uscire tutta la sua grinta, e non potevano scegliere un duo migliore. Olivia è
tanto dolce, a volte sciocca con quella voglia di mangiare, di respirare un
secondo e invece David è burbero, sempre di corsa, sempre al lavoro! Mi
mancheranno, perché questa serie è realmente finita. Mi fa strano perché a
volte mi capita di seguirne certe che concludono con un finale aperto oppure le
continuano a forza. Anche questa terza stagione è in più, per la trama
principale non servirebbe, ma anche se la storia di Dan non è più principale, ma
solo secondaria chiude il cerchio, e nel mentre tiene incollati col nuovo caso.
Questa è diventata di prepotenza una delle mie serie tv preferite in assoluto,
mi ha stregata, mi ha ammaliata, mi ha fatto piangere, ha straziato il mio
cuoricino e ne sentirò la mancanza.
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