martedì 31 gennaio 2017

The OA


Ho tanta voglia di parlare di questa serie, ma il solo pensiero mi apre una immensa ferita interna. E' doloroso perché anche se è un opera di fantasia, ti ci affezioni e l'idea di dover attendere anni, per conoscere la verità è opprimente nel primo momento. Poi passa, si quieta, si guarda altro e si soffre per altro, forse, ma io questa serie l'ho conclusa ieri sera con mia grande tristezza. The OA è una serie particolare, inizia con la sparizione di una ragazza, che ritorna dopo 7 lunghi anni. Questa ragazza ha un dono, e anche altre persone lo hanno, ma non so nemmeno io se sia un beneficio. Volevo non usare spoiler, ma mi è difficile parlarne senza, quindi a te che stai leggendo e non l'hai vista fermati e aspetta a guardarla, aspetta esca una seconda stagione perché se ti prende quanto me allora starai male a vederla subito, e l'attesa sarà lunga. Invece se hai già visto questa serie o non t'interessa prosegui, e buona lettura. Come dicevo, questa ragazza e altre persone hanno il dopo di poter tornare in vita dopo la morte, possono scegliere di farlo. Io non lo trovo del tutto un beneficio perché non è facile questa decisione e potrebbe toglierti qualcosa, potrebbe essere difficile proseguire, avere la voglia di farlo.


Queste persone vengono tenute in ostaggio da uno scienziato, che studia questo fenomeno e vuole provare che questo processo è reale che la morte non è così brutta e che dopo ci sarà solo la vita. Bisogna, però, fermarsi un attimo. Questa serie non specifica se chiunque può farlo, anzi vedere il padre di PA nell'aldilà fa intuire che non tutti sono capaci di questo, o non tutti riescono a tenere lucidità in questo processo per poter scegliere cosa fare. Quindi per principio come studio si è interessante, ma come provarlo? Non puoi uccidere una persona e aspettare che questa riapra gli occhi davanti ad una platea di persone. E se comunque ci riesci, tutti sono felici e ti danno i meriti di questa scoperta come puoi far funzionare lo stesso processo ad altre persone? E' un discorso complesso, ma presumo che solo a certi prescelti avvenga questo e che quindi risulta il tutto un po' inutile.
 
Il telefilm si divide in due, da un lato abbiamo il racconto di PA e di cosa ha affrontato in questi sette anni dall'altro c'è la vita ora, in quel paese e di quei personaggi. Perché PA racconta la sua storia a cinque persone, ma queste hanno tutti i loro problemi e questi incontri notte dopo notte crea un legame particolare. Mi è infatti piaciuto la scelta degli ascoltatori, sono persone normali, che non hanno legami fra loro se non per frequentare la stessa scuola. Abbiamo quindi un bullo, un'insegnante di una certa età, un ragazzo che ha appena vinto una borsa di studio per il college, una ragazzina che prende ormoni per diventare uomo e un ragazzo che vive da solo con la sorella e si danno al fumo e alle droghe. Insieme, però, in qualche modo avviene un cambiamento perché da persone sole ora hanno qualcuno con cui parlare, hanno qualcuno a cui chiedere aiuto se hanno bisogno. E questo lo adoro, mostra quanto stupidi si è da soli e quanto parlare con qualcun altro possa solo essere un plus, anche con persone che non diresti mai. Si può cambiare, si può migliorare e crescere. PA insegna loro dei movimenti, una danza tribale che morte dopo morte con i suoi compagni di prigionia ha scoperto, e che ad ogni movimento concede un dono. Le parti sono cinque, con quattro si possono curare le persone, ma con la quinti si può aprire un portale per un'altra dimensione. E' particolare, e deve essere eseguita perfettamente allo stesso tempo per funzionare. Quindi qual è la missione? Perché tutto questo? Semplicemente PA vuole salvare i suoi amici, la sua nuova famiglia, ma per farlo sa che deve usare il portale, ne è convinta. Ma questo è davvero la verità?
 
The OA è una serie tv col finale più stronzo fra quelli che ho visti, perché non solo si interrompe sul più bello, ma ti mette nella condizione di dubitare di ogni singola parola detta dall'inizio e lo fa non da subito, no. Lo fa con gli ultimi due episodi, contamina tutte le informazioni raccolte, e si rimane con un grande dubbio su cosa sia vero oppure no, però con gli ultimi istanti dell'ultimo episodio avviene una svolta, che ti fa pensare che forse è tutto vero, ma non se ne può essere certi, non è chiaro. Ed è per questo che mi ferisce tanto come finale di stagione, perché è una bomba che è esplosa, ma che possiamo vedere solo nella prossima stagione, perché il ritmo è alto, e si interrompe di colpo. Si sente la mancanza di quei due minuti in più per dire wow ed essere carichi per il continuo, manca un vero finale e ok bellissimo per invogliare a vedere come va avanti, ma forse è troppo così. Forse è solo troppo per me, forse per chiunque altri sarà bello e non devasta in questo modo il cuore. E' una serie tv particolare, forse un po' lenta, ma di cui non ho mai sentito il peso dell'ora ad episodio (esclusi gli ultimi molto più corti) anzi ero sempre con l'ansia perché non volevo che finisse, ha stimolato tantissimo la mia curiosità, ad ogni tassello che cedeva ne avevo bisogno di altri cento. Volevo sapere tutto, e ora rimango col dubbio più grande.

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