martedì 1 novembre 2016

Alan Wake


Alan Wake titolo uscito per xbox 360 nel lontano 2010. Un'esclusiva che ho recuperato qualche anno fa su steam e che solo nell'ultimo periodo ho deciso di giocare. Credo di amare alla follia questo gioco, ma è un amore che va proprio a pelle, perché ha catturato il mio cuore dalle prime parole. Forse ero nel periodo perfetto, nella mood giusta per farlo, ma devo dire che ora che è finito vorrei solo rifarlo e rifarlo altre cento volte, ma devo trattenermi, altri giochi devono essere giocati. Questo feeling è nato innanzitutto per l'ottimo doppiaggio italiano, la calda e profonda voce narrante che ci seguirà per tutta l'avventura mi ha tenuto tanta compagnia e gliene sono grata.


I punti forti del gioco sono, per me, tre:

  1. Trama: Alan Wake è uno scrittore di successo, ma che da due anni ha il blocco dello scrittore. La moglie allora organizza un viaggio a Cauldron Lake, piccolo villaggio immerso nella natura. Qui iniziano i guai, dal rapimento della moglie all'avverarsi del manoscritto che gli impongono di scrivere. Un giallo che pagina dopo pagina si avvicina sempre di più ad un horror. Nel lago della città infatti si cela una forza oscura che vuole prendere il controllo e solo Alan ha il potere di sconfiggerla armato di torcia e pistola. E' una storia ottima, piena di risvolti e colpi di scena. Sembra quasi di essere catapultati in un libro di Stephen King, con l'ansia sempre a mille e la necessità costante di sapere come prosegue.
  2. Colonna sonora: premetto che sono di parte, i Poets of the Fall sono da sempre la mia band preferita e sapevo che c'erano alcune loro canzoni al suo interno, ma sentirle con le mie orecchie durante le battaglie, durante i momenti più importanti, cantare e rendersi conto che non sono solo canzoni, ma che il testo è tutto collegato al gioco mi ha solo fatto ancora più amare questi artisti. Ho adorato anche che loro vengano inseriti nel gioco, con citazioni e con un'apparizione in tv. Ma non solo queste canzoni mi hanno fatto amare il gioco, anche il resto della colonna sonora è potente e aiuta ad immergersi in questa atmosfera da incubo.
  3. Narrazione: non so trovare un titolo migliore per questo punto, ma il succo è quello. Il modo in cui viene raccontata la storia, il modo in cui viene proposto il gioco e come ti porta fino alla fine è meraviglioso. Alan è protagonista e narratore, narra i suoi pensieri ad alta voce, ma non è finita qua. Durante l'avventura troveremo le pagine dell'ultimo manoscritto che anticiperà ogni scena del gioco, poteva non essere una buona idea, ma a lungo andare sapere già da subito quello che succede, soprattutto le catastrofi ed essere consapevoli di non poter cambiare quello che succederà genera ansia, inquietudine, tristezza. Ci renderà impotenti allo scorrere del tempo, perché sapere non sempre è un aiuto, ma ci aiuterà anche a capire meglio quello che succede. Non credo di aver mai trovato una narrazione simile in gioco, è magistrale. Unendola poi alla realizzazione del gioco a capitoli a mo di serie tv con finali di episodi nel più bello per generare un tremendo hype volta per volta.

Più di una volta mi sono sorpresa che niente è stato messo per caso, se trovavo una tv era per vedere Night Spring o un Alan Wake in trappola, se trovavo una radio era informazioni extra. Personaggi mai piatti e ben caratterizzati a partire dal protagonista, e i vari aiutanti/nemici. Ognuno ha un ruolo che lui stesso ha deciso, lui ha deciso se sacrificarli o salvarli e non sempre scoprirlo sarà un bene. Il gameplay è l'unica nota dolente del gioco, è parecchio legnoso e si sentono gli anni che porta, ma l'idea di base mi è piaciuta veramente tanto. Per combattere i posseduti prima bisogna scacciare la loro oscurità con la torcia e poi spararli. Per aiutarti avremo a disposizione anche bengala e granate accecanti. La maggior parte del tempo di gioco la passeremo al buio, ma non sarà così spiacevole. In alcuni momenti del gioco ci aiuteranno dei npc che o faranno luce o spareranno o faranno entrambe le cose. Una nota di merito fra questi se la prende lo sceriffo perché è stata quella che più mi ha aiutato.

Il finale è stato spiazzante, è tronco e mi sarebbe andato benissimo. Ma grazie ad amici ho potuto fare anche i capitoli speciali che proseguivano la storia, e il finale di questi mi ha lasciato invece malissimo perché non mi bastava, volevo di più volevo giocare ancora e non fermarmi qua! Io non so bene come descrivere questo gioco, ma potrebbe essere l'unione di un libro e di una serie tv in mondo videoludico. Ha i suoi difetti, ha i suoi pregi, ma ha quel qualcosa che a prescindere me lo ha fatto amare. Forse perché mi piace scrivere e quindi mi sentivo in qualche modo legata al protagonista, sarà che mi piacciono questo genere di storie e atmosfere, non lo so. So solo che in un ipotetica lista dei miei giochi preferiti questo è arrivato fra i primi posti, senza far fatica.

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