martedì 14 giugno 2016

Read only memories


Con un precedente Humble bundle ho avuto modo di venire in possesso di titoli particolari, nei quali la trama è il punto forte. Non ho ancora avuto modo di provarli tutti, ma tre di questi sono già nella lista dei completati. Oggi volevo recensirne uno di questi tre: Read only memories.


Questo gioco particolare, ambientato nel futuro, in un pianeta terra con forti toni cyberpunk, dove la tecnologia si è avanzata e la popolazione vive di più in un mondo virtuale (Parallax) che in quello vero e proprio. Altre novità di quest'epoca sarà l'introduzione di "ibridi" esseri dall'aspetto umano, ma con coda e orecchie d'animali e ovviamente robot che eseguono svariati lavori, fra cui segretaria della reception dell'ospedale. Umani e Ibridi ancora non vivono del tutto pacificamente, ma anzi un'organizzazione continua a fare propaganda per un loro allontanamento e per tornare al tempo in cui solo gli uomini vivevano nel pianeta, quindi si, si toccherà anche l'argomento razzismo e la storia della città (San Francisco, per essere precisi) ci verrà narrata parlando con vari personaggi, secondari e non, guardando gli avvenimenti e soprattutto ammirando i paesaggi che potremmo visitare.

Il protagonista è un giornalista, e come prima cosa nel gioco dovremo provare delle cuffie e recensirle, niente di speciale. Solo che questa sorta di routine lavorativa verrà spezzata dall'arrivo di Turing, un robottino azzurro che chiederà il nostro aiuto per salvare il suo creatore. Così inizia questa avventura grafica, un giallo intrigante e a momenti sconvolgente. Credo sia uno dei giochi più verbosi che abbia mai fatto, spesso si incappa in discussioni molto lunghe e serie, ma per fortuna spezzate dall'opportunità di scegliere cosa rispondere e a seconda delle nostre scelte sbloccheremo uno dei tanti finali a nostra disposizione. La trama man mano che si prosegue si trasforma in qualcosa di più grande, e si scopriranno interessanti retroscena, anche per esempio sul costruttore di Turing. Si conosceranno varie persone, che ci aiuteranno e no, ben caratterizzati, con carattere e pensieri ben definiti, con cui ci scontreremo o che adoreremo e che magari proseguendo cambieremo idea. Inoltre avremo l'opportunità di instaurare un legame col robottino azzurro e io alla fine io mi  ci sono anche affezionata, con il suo modo di fare da sapientino e nel finale mi ha fatto anche scendere qualche lacrimuccia. Oltre a parlare e parlare, come in ogni avventura grafica potremo interagire con l'ambiente e risolvere enigmi. Graficamente pixelloso, lo schermo di viso in due, un piccolo riquadro a sinistra in cui compariranno i personaggi con cui interagiamo e quindi vedremo dal busto in su e quindi nel dettaglio le espressioni facciali. L'altra parte, più grande, vedremo la zona in cui siamo. Colonna sonora piacevole, con canzone finale molto bella.

Che altro dire di questo particolare gioco, di sicuro che non è per tutti, anche se non è molto longevo (mi è durato 8 ore), ma l'essere completamente in inglese e estremamente verboso può finire molto per annoiare, anche a me è successo in certi capitoli, anche se finivo sempre con un colpo di scena nuovo che rinnovava la mia voglia di proseguire, per fortuna direi! Quindi giocatelo a vostro rischio e pericolo!

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