Capire quasi alla
fine del gioco di aver intrapreso una via sbagliata è quasi doloroso. Non
intendo propriamente una strada, ma il modo di approcciarsi al combattimento, e
l'idea di aver compreso male le istruzioni, di essermi fatta ingannare da un
solo e semplice personaggio mi ha fatto crescere una delusione terribile contro
me stessa. Ora voglio fare un passo indietro, e rivivere ancora una volta
Undertale.
Questo titolo me lo
hanno consigliato giusto qualche giorno fa, lo avevo sentito nominare e avevo
visto qualche immagine, ma non lo avevo mai preso in considerazione. Avendo
davvero poco tempo di giocare mi sono impuntata verso i titoli che ho da più
tempo, ma scoprendo della corta durata di questo titolo ho deciso di
recuperarlo e passare il mio giorno libero in sua compagnia. Ho giocato per
circa 315 minuti, non tutti d'un colpo, ma appena prendevo una pausa mi veniva
subito voglia di riprendere e continuare la partita, mi ha incuriosito
parecchio. Undertale inzia raccontandoci una storia, in un mondo abitato da
demoni e umani è scoppiata una guerra fra loro, gli umani vinsero e i demoni
furono relegati nel sottosuolo bloccati da una barriera impenetrabile. Il re
dei demoni giurò di sterminare tutta la razza umana diventando un dio con sette
anime. Il protagonista invece è un bambino/a, non si sa il suo sesso, e poco
importa alla fin fine. Questo fanciullo cadrò nel sottosuolo e un fiore giallo
ci spiegherà quali sono le regole di questo luogo oscuro, dove uccidi o vieni
ucciso e anche lui da subito metterà a repentaglio la nostra vita e senza
l'aiuto di un demone, Toriel, la nostra storia sarebbe finita là. Toriel invece
ci porterà in salvo, e ci spiegherà che è un luogo pericoloso e pieno di enigmi
da risolvere per proseguire, infine ci ospiterà nella sua casetta. Da qui il
nostro viaggio per tornare a casa inizierà, alla scoperta di personaggi davvero
carismatici, dolci, eroici, timidi, strambi, divertenti e fra scene da
lacrimoni e scene esilaranti Undertale si fa amare. Assieme ad una colonna
sonora meravigliosa, piacevole da ascoltare più e più volte e con un gameplay
unico. E' un gioco a combattimenti a turni, in cui riceveremo esperienza e
saliremo di livello e potremo equipaggiarci con un arma e un oggetto per la
difesa. Nella battaglia si può scegliere se combattere, se interagire con
l'avversario con varie opzioni disponibili a seconda del nemico, utilizzare
oggetti dell'inventario o per finire usare il tasto grazia nel quale possiamo
fuggire e lasciar andar via il nemico. Quando verremo attaccati potremmo
muovere un cuoricino e schivare gli attacchi altrimenti perderemo punti vitali
e arrivati a zero faremo game over. Ed ecco ora posso ricollegarmi al discorso
iniziale, in questo gioco non è obbligatorio uccidere gli altri, ti mette a
scegliere cosa fare, e io ho capito questo particolare solo all'ultimo
pentendomi di aver fatto passare a miglior vita uno dei personaggi importanti per
la storia. Questa recensione la sto scrivendo a caldo, ho finito giusto una o
due ore fa il gioco e sono ancora emozionata e turbata da ciò che ho visto.
Ora come ora potrei
davvero raccontare tutto del gioco, ma non voglio dilungarmi esageratamente e
per questo voglio parlare di tre momenti che mi hanno colpito maggiormente
lasciandomi dentro di me diverse emozioni. Il primo è stato l'incontro con i
fratelli scheletri e in particolare le vicende passate assieme a Papyrus, ho
trovato una grande dolcezza in quei attimi, in quelle conversazioni e in quello
stravagante appuntamento. Però mi sentivo appagata facendogli del bene,
assecondandolo, e lui mi ripagava con un enorme premura. Il secondo sono i vari
spezzoni cinematografici con Mettaton di cui soprattutto il "In cucina col
killer" mi ha fatto letteralmente morire dalle risate! Il terzo ed ultima
parte che voglio citare è la fine. Il pre-boss finale, Asgore, che taglia di
netto l'opzione grazia, perché questa è la fine, non ci si può tirare indietro
e non possono vivere entrambi. Una battaglia abbastanza faticosa, e triste che
fa defluire i miei sensi di colpa per poi non finire così, no, era troppo
bello. Bisognava inserire la follia pura. L'ultima battaglia è solo così che
riuscirei a definirla, follia alla stato puro, un nemico che ha perso la
ragione, che vuole solo distruggere tutto e comandare qualsiasi cosa compreso
il gioco stesso. Se perderemo il gioco crashera da solo, se ripartiremo ci
distruggerà il salvataggio, potrà ricaricare la partita da solo e ucciderci più
e più volte ininterrottamente, ma la
forza della nostra determinazione, e dell'amicizia che ci lega ai demoni
conosciuti nel sottosuolo sarà la nostra arma finale contro di lui. E infine,
per l'ultima volta il gioco ci porrà davanti ad una scelta: uccidere o
graziare.
Questo gioco mi ha
davvero colpito, e ho scoperto che ha ben tre finali. Quello che ho visto io è
il neutrale, ma ne esiste uno buono, nel quale ci saranno varie rivelazioni e
no cattivo dove uccideremo tutti. Probabilmente lo rigiocherò magari facendo scelte
più sagge o forse più maligne, chissà.
Nessun commento:
Posta un commento