martedì 23 settembre 2014

ETICHETTE

Tempo fa, nell'articolo sui trofei avevo iniziato un discorso riguardante i progamer di cui però volevo parlarne in un'altro post.

E' arrivato quindi il momento di questo discorso, so che ultimamente sono polemica e scrivo su quello che mi da fastidio ma per il momento ho bisogno di sfogarmi, e di parlare con qualcuno e quindi perché non farlo qui? In questo minuscolo antro dello sconfinato web? Che poi so che alla fine lo rileggerò solo io, ma va bene anche così.


Quello di cui quest'oggi voglio parlarvi è, come da titolo l'etichettarsi. Nerd, otaku, progamer, hardcore gamer sono solo alcune di queste "etichette" che ho scoperto nel corso della mia vita online, ho visto tante persone darsi di quello o dare agli altri di quest'altro. Ma a cosa serve? Entriamo tutti in una di queste categorie? Come fa una persona a catalogarsi nella giusta maniera?
Una persona non può essere solo appassionato di qualcosa e basta? Senza avere una targhetta come se fosse un'indumento?

Mi da fastidio questa mania, questa moda, siamo tutte persone, siamo tutti videogiocatori, e se giochiamo solo a certi tipi di giochi, se siamo più o meno bravi, a che serve metterci in una lista? Alla fine facciamo tutti la stessa cosa e abbiamo una passione in comune, non  può bastare? Oppure bisogna essere orgogliosi della propria etichetta?

Mi è capitato di essere presentata ad altre persone come "la nerd", e ok, amo i videogiochi ma ho un nome, e poi quell'appellativo non sarebbe neanche giusto per me, perché il "Nerd è un termine della lingua inglese con cui viene definito chi ha una certa predisposizione per la scienza e la tecnologia ed è al contempo tendenzialmente solitario e con una più o meno ridotta propensione alla socializzazione" (grazie Wikipedia) e io amo la compagnia, e conosco gran poco della tecnologia ma so arrangiarmi grazie ad essa, e non mi faccio scrupoli a chiedere a google o a chi altro per un aiuto in materia. Non mi ha reso per niente felice essere stata presentata così, neanche fossi una creatura strana, perché una ragazza che ama i videogiochi cari miei non lo è.

Quindi in conclusione, io trovo abbastanza inutile l'etichettarsi perché alla fin fine non serve a niente e non rende una persona migliore o peggiore di com'è veramente.

1 commento:

  1. Prima di tutto grazie, grazie per aver letto e grazie per aver commentato! Mi rende davvero felice e mi consola sapere che altri la pensano come me.
    Concordo con quel che dici, e mi da proprio fastidio il fatto che viene abusato il catalogare le persone, come se tutti fossimo solo A, B o C senza esclusioni invece di citare solo una parte di noi stessi.

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