Era da un bel po'
che non prendevo in mano la wii, e non mi avventuravo in qualcosa di
apparentemente semplice. La prima volta che provai La torre delle ombre mi
diede, infatti, questa sensazione, di pura semplicità. Un platform in due
dimensioni a scorrimento orizzontale che utilizza le ombre. Non mi sarei mai
aspettata niente da questo gioco, non mi sarei aspettata neanche che avesse una
trama. Però, ho voluto dargli una possibilità, mi era proprio venuta voglia di
qualcosa di leggero, di un platform dai colori tenui e tranquillo. Che non
m'impegnasse troppo, insomma. Ma quello che ho trovato è stato davvero una
piacevole sorpresa.
La torre delle ombre
è uno di quei giochi che ti fa ricordare tanti altri giochi, capita di trovarne
così, e non sempre questa cosa è un male, ma anzi potrebbe anche essere un suo
pregio anche se risente di originalità. Potrebbe anche far pesare per la sensazione
di già visto che traspira. Quale giochi mi ha ricordato? In primis Ico, per il
comparto visivo. Graficamente il gioco è ottimo, ha un design semplice e tenue
che colpisce e dona tranquillità. Poi mi ha ricordato Klonoa, per il gameplay e
per come bisogna completare i livelli, cioè prendendo tre chiavi per poi aprire
il passaggio per il prossimo livello. Infine, ma non meno importante, la saga
di The legend of Zelda per quanto riguarda la ost, alcuni temi mi hanno davvero
catapultato nel mondo di Link e non in questo, ma è stato comunque bello
all'ascolto.
Ma adesso vorrei
parlare del gioco in se, sento il bisogno di parlarne. Iniziamo nuovamente, la
grafica come dicevo è bella e semplice, non è ricca di dettagli, ma anzi a
volte è anche strano rendersi conto di dove siamo realmente. Perché noi
procediamo nelle ombre delle cose che ci circondano, e queste possono essere
piattaforme, scale, fili e tanto altro ancora, basta solo che la luce proietti
la sua ombra e noi potremo passarci sopra. Il gioco infatti ti permette con il
puntatore di spostare oggetti, farli ruotare o muovere. In determinati luoghi
ti da la possibilità di muovere la luce, la lampadina che illumina la stanza
per spostare le ombre in modo da proseguire. La torre poi ha diverse
ambientazioni, si passerà fra fogne, laboratori a zone residenziali per poi
finire in templi e santuari. Più che una semplice torre è una micro città che
si estende in altezza e al suo interno non manca niente per poter viverci
dentro, come Salazar, la città torre di
Nihal. Ma il gioco non si ferma qua, non si ferma ad una sola torre, mentre
proseguiremo nell'avventura potremo affrontare dei livelli "bonus"
dai colori bianchi e accesi, questi micro stage avranno la funzione di
checkpoint e al loro completamento potremo proseguire nel livello standard.
Però non sono come nei giochi di Crash Bandicoot, che ti fanno scegliere di
farli o meno, qua saranno spesso obbligatori perché bloccheranno la strada al
nostro piccolo eroe. Tutto questo, però, non è abbastanza, manca ancora
qualcosa, un'altra torre. Una torre oscura, più piccola ma più complessa. Ho
odiato questo luogo affascinante, perché i colori erano talmente forti da far
male alla vista, ma rendevano bene l'effetto oscurità, come Lost Izalith su
Dark Soul, dove la lava è davvero incandescente. Ma ancora non è finito, manca
la ciliegina sulla torta manca un giardino immenso e verde. Un tocca sana per
la vista dopo la seconda torre, una ventata di delicatezza per concludere
questo piccolo viaggio.
Il gameplay come ho
detto è di un semplice platform, per ogni livello (piano) bisogna trovare tre
chiavi per poter sbloccare il passaggio per il livello (piano) successivo. I
livelli non sono lineari, ti faranno spesso andare avanti e indietro per premere
interruttori o tirare leve che andranno ad aprire porte dove eravamo prima e
per poi magari andare là e sbloccare qualcosa che è di nuovo dall'altra parte.
Il protagonista correrà davvero a destra e a sinistra continuamente e questo mi
fa ricordare i primi giochi di Tomb Raider, dove accadeva circa la medesima
cosa. E' stancante questa tiritera? Questo continuo macinamento di metri su
metri per completare il livello in corso? Non sempre. Solo in una particolare
occasione ho trovato pesante tutto questo, quando spegnevo senza salvare. E mi
darete della scema, perché dovrei spegnere senza salvare? Perché in questo
gioco non si può salvare, bisogna attendere il salvataggio automatico che
avviene in sole due occasioni: quando si passa ad un piano successivo e quando
completi uno stage extra, i checkpoint che accennavo prima. Ma se nel corso di
un livello, per un imprevisto devo spegnere tutto e andar via, so già che dovrò
rifare tutto il livello in corso da capo, anche se magari mancavano pochi metri
alla fine. Stessa cosa se si fa game over. Il gioco andando sempre più avanti
in determinate occasioni tramite dei portali potrà passare in 3d e non più in
2d, questo cambierà completamente l'esperienza di gioco, ma sarà limitata da un
indicatore, come se fossimo in acqua e avessimo la barra dell'ossigeno. E
giusto per rimanere in tema, il nostro piccolo protagonista avrà ovviamente la
stanghetta della vita, come in circa ogni gioco. Ma ha una particolarità, noi
quando verremo feriti da oggetti o mostri (che combatteremo con una spada) non
perderemo veramente punti vitali, ma peso. Eh si, avete davvero letto bene (e
io non ho sbagliato a scrivere) durante il corso dell'avventura troveremo delle
memorie, dei frammenti che ci daranno informazioni sulla storia e doneranno
alla nostra ombra un peso, saranno pochi grammi, ma grazie a questo noi potremo
vivere. Questo fatto mi ha colpito, perché è davvero particolare.
Visto che l'ho
citata e giunta l'ora di parlare della trama.
Non è il classico gioco da lunghi video, da scene da bocca aperta. Le
cut scene qua si possono contare con una sola mano e la maggior parte sono
fatte con un'immagine di sfondo e qualche frase. Non è allettante, vero?
Abituati come siamo a filmati paragonabili a veri film, tutto questo può
sembrare davvero troppo poco e che non dica nulla (perché oltre a questo e alle
memorie che raccoglieremo non c'è altro che spieghi o che dica lore
aggiuntiva). In realtà il gioco ti dice l'essenziale, ti dice il minimo che
devi sapere, non serve altro. Ma di cosa parla? Un bambino intrappolato in
questa torre viene separato dalla sua ombra. Il protagonista, l'ombra, vuole
ricongiungersi con il suo corpo e intraprende la scalata della torre. Nel
mentre si scopre perché gli hanno tagliato l'ombra e chi sono i cattivi. Non
verrò a dirvi tutto nel dettaglio, non avrebbe senso giocarlo poi. Però merita,
merita perché se anche dalla copertina non dice molto, anche se il gioco in se
non è ricco, ma semplice e delicato che a vederlo rilassa e si fa prendere alla
leggera, il suo contenuto è davvero ricco e rimane dentro di noi. O almeno, per
me è stato così.
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