Era da un bel po'
che non prendevo in mano la wii, e non mi avventuravo in qualcosa di
apparentemente semplice. La prima volta che provai La torre delle ombre mi
diede, infatti, questa sensazione, di pura semplicità. Un platform in due
dimensioni a scorrimento orizzontale che utilizza le ombre. Non mi sarei mai
aspettata niente da questo gioco, non mi sarei aspettata neanche che avesse una
trama. Però, ho voluto dargli una possibilità, mi era proprio venuta voglia di
qualcosa di leggero, di un platform dai colori tenui e tranquillo. Che non
m'impegnasse troppo, insomma. Ma quello che ho trovato è stato davvero una
piacevole sorpresa.
La torre delle ombre
è uno di quei giochi che ti fa ricordare tanti altri giochi, capita di trovarne
così, e non sempre questa cosa è un male, ma anzi potrebbe anche essere un suo
pregio anche se risente di originalità. Potrebbe anche far pesare per la sensazione
di già visto che traspira. Quale giochi mi ha ricordato? In primis Ico, per il
comparto visivo. Graficamente il gioco è ottimo, ha un design semplice e tenue
che colpisce e dona tranquillità. Poi mi ha ricordato Klonoa, per il gameplay e
per come bisogna completare i livelli, cioè prendendo tre chiavi per poi aprire
il passaggio per il prossimo livello. Infine, ma non meno importante, la saga
di The legend of Zelda per quanto riguarda la ost, alcuni temi mi hanno davvero
catapultato nel mondo di Link e non in questo, ma è stato comunque bello
all'ascolto.

Il gameplay come ho
detto è di un semplice platform, per ogni livello (piano) bisogna trovare tre
chiavi per poter sbloccare il passaggio per il livello (piano) successivo. I
livelli non sono lineari, ti faranno spesso andare avanti e indietro per premere
interruttori o tirare leve che andranno ad aprire porte dove eravamo prima e
per poi magari andare là e sbloccare qualcosa che è di nuovo dall'altra parte.
Il protagonista correrà davvero a destra e a sinistra continuamente e questo mi
fa ricordare i primi giochi di Tomb Raider, dove accadeva circa la medesima
cosa. E' stancante questa tiritera? Questo continuo macinamento di metri su
metri per completare il livello in corso? Non sempre. Solo in una particolare
occasione ho trovato pesante tutto questo, quando spegnevo senza salvare. E mi
darete della scema, perché dovrei spegnere senza salvare? Perché in questo
gioco non si può salvare, bisogna attendere il salvataggio automatico che
avviene in sole due occasioni: quando si passa ad un piano successivo e quando
completi uno stage extra, i checkpoint che accennavo prima. Ma se nel corso di
un livello, per un imprevisto devo spegnere tutto e andar via, so già che dovrò
rifare tutto il livello in corso da capo, anche se magari mancavano pochi metri
alla fine. Stessa cosa se si fa game over. Il gioco andando sempre più avanti
in determinate occasioni tramite dei portali potrà passare in 3d e non più in
2d, questo cambierà completamente l'esperienza di gioco, ma sarà limitata da un
indicatore, come se fossimo in acqua e avessimo la barra dell'ossigeno. E
giusto per rimanere in tema, il nostro piccolo protagonista avrà ovviamente la
stanghetta della vita, come in circa ogni gioco. Ma ha una particolarità, noi
quando verremo feriti da oggetti o mostri (che combatteremo con una spada) non
perderemo veramente punti vitali, ma peso. Eh si, avete davvero letto bene (e
io non ho sbagliato a scrivere) durante il corso dell'avventura troveremo delle
memorie, dei frammenti che ci daranno informazioni sulla storia e doneranno
alla nostra ombra un peso, saranno pochi grammi, ma grazie a questo noi potremo
vivere. Questo fatto mi ha colpito, perché è davvero particolare.

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