Francia

Tutti sappiamo dei fatti accaduti di recentissimo in Francia. Mi addolora, mi fa riflettere e potrei scrivere lunghi papiri di pensieri, oppure potrei chiudermi in un silenzio in commemorazione di ciò che è accaduto. Nessuna parola potrà mai essere sufficiente, nessun silenzio potrà far dimenticare. Potrei condividere una poesia o una canzone. Avrei potuto davvero far di tutto e niente. Però nel mio piccolo e remoto angolo del web volevo fare qualcosa, non posso stare ferma. Quindi eccomi con questo post ad elogiare la parte videoludica francese.

Come non iniziare se non citando Ubisoft, la casa di rayman, e ancor ora ho un piacevolissimo ricordo di quel gioco. Da piccola mi perdevo in quei mondi colorati e complessi, usavo i trucchi per poterli provare tutti, ricordo che a volte fingevo mal di pancia per stare a casa da scuola per poi accendere la ps1 mettere il disco e passare tutta la mattinata. E mia madre che mi comprava anche le m&m's perché sapeva che fingevo e volevo solo giocare. E la ringrazio di avermi concesso quei giorni di pausa. Ma non c'è solo rayman, no, grazie a loro sono nate saghe importanti e che ancora adesso anno dopo anno aumentano il numeretto al fianco del loro titolo.

In francia ha avuto la nascita anche la Quantic Dream, la quale ha portato alla luce titoli particolari, di cui purtroppo ne ho per ora giocati solo due, Heavy Rain e Beyond: two souls. Due giochi che mi hanno colpito e che mi hanno conquistato, soprattutto il primo. Heavy rain, un affascinante giallo autunnale, con i suoi difetti anche di trama è riuscito a darmi tanto. Mi ha fatto tremare e agitare, con il suo gameplay più da film interattivo che da videogioco, con le sue scelte per scegliere come far proseguire quest'avventura mi ha attratto da subito. E il suo fratello Beyond, anche se mi è piaciuto di meno mi ha comunque rapita e sono felice del suo acquisto. Mi hanno fatto capire che i videogiochi possono andare oltre, possono essere qualsiasi cosa, basta che il loro creatore vogliano.

Microids e la meravigliosa mente di Benoît Sokal hanno fatto nascere la mia avventura grafica preferita in assoluto, quel gioco che ogni tot sento il bisogno di rifare per perdere nuovamente il mio cuore. Parlo di Syberia, parlo dell'avventura di Kate Walker, di questa avvocatessa che per lavoro scopre la ditta di giocattoli Voralberg e poi fugge. Fugge da tutti e dalla sua stessa vita, ritrovandosi e cercando l'ultimo erede di quell'impero di automi. Ad accompagnarla ci sarà sempre Oscar, l'automa che si occupa del treno con cui passeremo da zona a zona scoprendo la vita di un uomo, scoprendo il scopo della sua vita. Si cambia, si cresce, si litiga, si gioisce e si trova la propria strada.

Potrei citare altro, ma questi sono quelli che per me e nella mia vita da videogiocatrice li sento più a cuore. La Francia è una terra importante per questo media, ci ha donato opere d'arte, giochi particolari e tante emozioni. Sono più che convinta che continueranno a sfornare titoli ottimi che continueranno a farmi amare questo mondo e non vedo l'ora che questo accada. Quindi grazie, grazie per quello che ci date, e mi dispiace per tutto questo. Mi dispiace che la guerra non possa rimanere solo all'interno di un videogioco o di un film, di un libro o comunque di qualcosa che non ferisce realmente le persone.