martedì 10 febbraio 2015

Pensar nel treno di febbraio


In una scura giornata di inizio febbraio, mentre attendevo con altri sconosciuti l'arrivo del treno "stranamente" in ritardo mi venne un'illuminazione.

Sarà stato il sonno, eppure quella scena mi pareva già vista, ma in altre circostanze. Infatti, mi sembrava di essere un giocatore in attesa di trovare una partita online a cui accedere: persone che cambiavano treno, che cambiavano host, persone in attesa dentro i treni, in ricerca di altre persone prima di iniziare la partita. Mi sembrava tutto così simile, e mi ha fatto sorridere, soprattutto  di me stessa perché qualsiasi cosa nella mia testa si aggancia all'argomento videogiochi.


Eppure c'è da dire che io non amo particolarmente giocare col multiplayer online, sarà che non ho ancora trovato il gioco giusto che mi faccia innamorare di questa modalità, oppure sarà ma la mia poca voglia di competizione. Comunque resta il fatto che questa scena di vita quotidiana mi ha portato alla mente questo argomento, un po' come sul film d'animazione Ralph Spaccatutto, dove nella ciabatta c'era la fermata di tutti i treni per i vari cabinati.

Eppure, un media che dovrebbe essere così distante da noi, solo un intrattenimento, può riagganciarsi alla vita di tutti i giorni facilmente. Oppure forse sono solo io che trovo così tanti sbocchi, perché questa mia passione è davvero grande e profonda e mi vengono normali questi collegamenti, senza ricercarli davvero. Questo succede spesso anche durante le conversazioni con amici e familiari, quante volte ho pensato "ma questo è come nel gioco", "ma questa frase la dice anche tizio", oppure a lavoro, quando ho un attimo per respirare rifletto sui vari simulatori che intasano il mercato (ovviamente in modo buono, visto che come genere mi piace parecchio), se una persona che fa un lavoro tornando a casa riuscirebbe a giocare ad un videogioco dove fa le stesse cose? Se sì, si divertirebbe? Io direi di sì, proprio perché è un videogioco ed è fatto a posta per divertirsi, nessun obbligo, nessuna ramanzina negli errori, oppure sbaglierei di proposito per sfogarmi, per fare quello che non potrei mai fare nella vita vera!
 
Insomma, questo piccolo sfogo, se così posso chiamarlo, è finito. Grazie per l'attenzione e ci vedremo al prossimo post, nella speranza di ritrovare un po' di più di serietà!

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