In una scura
giornata di inizio febbraio, mentre attendevo con altri sconosciuti l'arrivo
del treno "stranamente" in ritardo mi venne un'illuminazione.
Sarà stato il sonno,
eppure quella scena mi pareva già vista, ma in altre circostanze. Infatti, mi
sembrava di essere un giocatore in attesa di trovare una partita online a cui
accedere: persone che cambiavano treno, che cambiavano host, persone in attesa
dentro i treni, in ricerca di altre persone prima di iniziare la partita. Mi
sembrava tutto così simile, e mi ha fatto sorridere, soprattutto di me stessa perché qualsiasi cosa nella mia
testa si aggancia all'argomento videogiochi.
Eppure c'è da dire
che io non amo particolarmente giocare col multiplayer online, sarà che non ho
ancora trovato il gioco giusto che mi faccia innamorare di questa modalità,
oppure sarà ma la mia poca voglia di competizione. Comunque resta il fatto che
questa scena di vita quotidiana mi ha portato alla mente questo argomento, un
po' come sul film d'animazione Ralph Spaccatutto, dove nella ciabatta c'era la
fermata di tutti i treni per i vari cabinati.
Eppure, un media che
dovrebbe essere così distante da noi, solo un intrattenimento, può
riagganciarsi alla vita di tutti i giorni facilmente. Oppure forse sono solo io
che trovo così tanti sbocchi, perché questa mia passione è davvero grande e
profonda e mi vengono normali questi collegamenti, senza ricercarli davvero.
Questo succede spesso anche durante le conversazioni con amici e familiari,
quante volte ho pensato "ma questo è come nel gioco", "ma questa
frase la dice anche tizio", oppure a lavoro, quando ho un attimo per
respirare rifletto sui vari simulatori che intasano il mercato (ovviamente in
modo buono, visto che come genere mi piace parecchio), se una persona che fa un
lavoro tornando a casa riuscirebbe a giocare ad un videogioco dove fa le stesse
cose? Se sì, si divertirebbe? Io direi di sì, proprio perché è un videogioco ed
è fatto a posta per divertirsi, nessun obbligo, nessuna ramanzina negli errori,
oppure sbaglierei di proposito per sfogarmi, per fare quello che non potrei mai
fare nella vita vera!
Insomma, questo
piccolo sfogo, se così posso chiamarlo, è finito. Grazie per l'attenzione e ci
vedremo al prossimo post, nella speranza di ritrovare un po' di più di serietà!
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