martedì 23 giugno 2015

I am alive


Quando uscì la demo di I am alive me ne innamorai follemente, era interessante e particolare. Però, il fatto di essere solo in digitale mi ha sempre bloccata all'acquisto, almeno fino ad ora.
Nel mentre mi sono passati anche tantissimi altri titoli per le mani, tra cui il notissimo The Last of Us. Solo ora mi rendo conto del perché non mi sono stupita e non sono rimasta entusiasta di quel titolo, perché la demo di I am alive continuava ad avere la precedenza nel mio cuore. Mi sembrava sempre di rivedere quel gioco.

Ora che finalmente l'ho acquistato e finito capisco che è un titolo pieno di difetti, ma che è riuscito a coinvolgermi e farsi amare ugualmente.

Il gioco parte con una registrazione da una videocamera: il protagonista è appena giunto ad Haventon, dalla quale manca da un anno e spera di ritrovare sua moglie e sua figlia. La città è devastata, colpa di frequenti terremoti che non vogliono fermarsi, il caos regna sovrano incitando a dismisura l'egoismo degli uomini. Si sono create bande criminali, e tutti sono contrari a far avvicinare sconosciuti nel proprio territorio. Mentre perlustreremo il mondo di gioco faremo la conoscenza di vari motti: cibo=casa, noi non condividiamo, i saccheggiatori verranno sparati. Fa impressione leggere queste frasi, l'umanità è talmente disperata da chiudersi in se stessa, ma non è meglio collaborare per trovare una salvezza? Al posto di farsi la guerra fra di loro non sarebbe più sensato condividere, aiutarsi e sopravvivere? E' davvero più semplice odiarsi in momenti così disperati? Non vivendo una situazione simile forse non capirò mai cosa potrebbe passare per la testa delle persone costrette a quella realtà, però mi chiedo davvero se non ci fosse stata una via più pacifica. La città è avvolta dalla polvere dove oltre a ferire e ad ammalare le persone, crea un effetto nebbia. Questo dettaglio grafico mi ha da subito fatto pensare che si trattasse di ricordi, perché gli edifici distanti sono sfuocati e non chiari. La lieve colonna sonora si adatta bene all'atmosfera, risultando non invasiva. Per quanto riguarda il gameplay ci saranno momenti di esplorazione dove potremmo arrampicarci e cercare oggetti nello scenario e momenti di sparatorie nelle quali potremmo - o forse dovrei dire dovremmo - approcciarci in modo stealth. Questa meccanica essenziale per via delle pochissime munizioni e zone con sempre più nemici purtroppo è sviluppata con mediocrità. Mettendo in conto che non portata per questo genere di azione, mi è risultato davvero snervante. Più ci provavo e più morivo (anche se alla fine ho prevalso).
Un altro punto a suo sfavore è stato la reattività dei comandi: solitamente non riscontro mai problemi del genere ma qui spesso premevo un tasto e l'azione tardava ed essere eseguita dal povero protagonista. Sulle arrampicate con l'energia limitata ho davvero rischiato più volte di morire per questo.
 
Durante l'avventura possiamo trovare persone che ci chiederanno oggetti vari, se li aiuteremo ci daranno oggetti utili e dei tentativi. Questi ultimi ci serviranno in caso di morte, per ripartire dall'ultimo checkpoint e non dall'inizio del capitolo.



*inizio spoiler*



In questa piccola parentesi spoilerosa volevo parlare del finale. E' stato uno schiaffo in piena faccia, una perfetta contrapposizione al titolo di questo gioco. Inaspettato e cattivo, ma anche tanto realistico e giusto. Lascia spazio  svariate ipotesi su che fine abbia trovato il protagonista, e si sapeva quanto pericolosa è Haventon. Quindi, stranamente,  sono rimasta soddisfatta di questa fine.



*fine spoiler*


Concludendo, questo gioco tutto sommato mi ha davvero colpito in positivo. La sua corta durata mi ha un po' dispiaciuto ma allungandolo forse non avrebbe reso bene come ora. E' riuscito ad aprirmi la mente e riflettere parecchio cosa che invece The Last of Us non è riuscito a fare, ma forse sono solo strana io con i miei gusti particolari.

2 commenti:

  1. Mentre leggevo mi veniva in mente The Road di Cormac McCarthy (da cui è stato tratto un film bellissimo con Viggo Mortensen). Ho riscontrato tante analogie con quello che scrivi.

    In un certo senso speravo che fosse proprio così, che facesse riflettere. Non ho mai giocato a The Last of Us (solo provato) e non saprei dire, però questo I am alive lo comprerò sicuramente in futuro.

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    1. Ho avuto il piacere di vedere il film e ci sono molte somiglianze, anche con The last of Us, anche perchè alla fine è ambientato in circostanze simili. Se ti capiterà di recuperarlo fammi sapere cosa ne pensi!

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