Saya no uta è una visual novel eroge, ovvero un romanzo sotto forma di videogioco dove in certe situazioni dovremmo scegliere come proseguire nella storia e a seconda dell'opzione la trama cambierà portandoci a uno dei finali disponibili. Eroge invece riguarda i contenuti che in questo caso contengono scene di sesso, anche se in Saya no uta non si basa fortemente su questo elemento.
Il genere di questa visual novel è siadrammatico sia horror, fortunatamente non per i suoi momenti buh (sono una fifona) ma per le scene e i dialoghi davvero raccapriccianti e per tutta la tensione che riesce a trasmettere. Questo avviene grazie ad un’ottima colonna sonora che accompagna perfettamente le immagini di sfondo e la trama.
La storia è scritta magnificamente, non lascia niente in sospeso e riesce a tenerti col fiato sospeso fino ai punti dove bisogna scegliere come proseguire per poi riprenderti e tu puoi solo divorare le parole perché vorrai scoprire come andrà a finire. Il gioco offre tre finali: diversissimi da loro, dove ognuno potrà trovare quello che più si avvicina alle proprie conclusioni, perché almeno a me piace mentre gioco fare supposizioni su quello che accadrà. Non ci sarà per me un vero e proprio lieto fine in nessuno dei tre finali, ma anzi lasceranno sempre una sorta di malinconia ma è bello anche così.
Riguardo la trama, il punto cruciale di questo gioco, troviamo come protagonista Fuminori, un ragazzo che studia medicina che, dopo un incidente perde i genitori e lui si risveglia riuscendo a vedere solo un mondo distorto, formato da ammassi di carne, anche le persone che incontra non saranno normali a veri e propri mostri dalle voci a tratti incomprensibili. Fuminori, grazie ai suoi studi, capisce subito che qualcosa non va e cerca in ogni modo di trattenere questa repulsione verso ciò che lo circonda e di vivere normalmente ma quando ormai è al limite, arriva lei, un angelo sceso dal cielo. Saya, una dolce fanciulla è l'unica persona che il nostro protagonista vede normalmente, l'unica su cui fare affidamento, l'unica che riesce a tenerlo in vita senza farlo impazzire.
Ma tutto questo quanto potrà durare?
Ma a quali costi si potrà continuare a vivere così?
Ci sarà mai una cura per Fuminori?
Queste sono solo alcune domande che ci porremo durante questo intenso viaggio fino all'agognato finale.
Saya no uta mi ha fatto riflettere, mi ha messo nella condizione di immaginarmi cosa avrei fatto al posto del protagonista. Fin dove mi sarei spinta? Quali scelte avrei fatto? Quanto avrei resistito? Sarei impazzita e avrei ucciso tutti questi mostri che mi circondano? Se chi uccide la propria famiglia o chiunque altra persona vedesse il mondo così? Sarebbe una giustificazione per questi atti? Sinceramente, non so rispondermi e anche se lo facessi, seguirei sempre ciò che fin da piccola mi hanno insegnato, seguirei la mia morale, il mio grillo parlante personale, però mi piace anche interrogarmi sulla vita e sulle varie scelte che facciamo. Forse mi faccio anche troppe domane, ma non sarei io se non me le facessi.
Concludendo, io consiglio questo gioco a chi vorrebbe leggere una bella storia, una di quelle intriganti e piene di mistero dove ti fa concentrare talmente tanto da non accorgerci di chi entra nella stanza e poi spaventarci nel vedere che è solo nostra madre, un fratello, una sorella, un animale domestico oppure chissà magari è Saya.
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