E' la prima volta
che mi viene voglia di scrivere di un libro che ho appena finito. Non sarà una
recensione, non so neanche da dove iniziare, ma come sempre, lascio che siano
le parole e defluire da me da sole, come un fiume in piena.
L'arte di ascoltare
i battiti del cuore, scritto da Jan-Philip Sendker ci porterà in un paesino
della Birmania per raccontarci la storia di Julia. Questa giovane donna
americana finirà in questo luogo sperduto e povero per cercare tracce del
padre, disperso ormai da anni. Un viaggio inaspettato, una decisione presa
quasi d'impulso che la porterà a scoprire i primi vent'anni della vita di Tin
Win, il papà della protagonista.
Un romanzo leggero,
dolce, che è riuscito a infondermi una calma totale. E' diviso in tre parti:
l'inizio del viaggio con l'infanzia, la ricerca con l'adolescenza, l'arrivo con
l'età adulta. Questa divisione poteva anche non esserci, non è essenziale ma fa
prendere una piccola pausa a chi racconta e a chi legge. Ci saranno colpi di
scena, ci saranno episodi tristi, felici, ma tutti scritti in modo scorrevole,
quasi come fosse un racconto per bambini.
L'autore inizia il
libro sfondando la quarta dimensione, il personaggio che racconta tutta la
storia di Tin Win sembra parlare direttamente con il lettore e non con Julia.
Leggendo, per esempio, mi è venuto da sorridere, quando questo vecchio signore
un po' particolare si presenta a noi e lui dirà proprio: "Vedo che
sorride". Mi ha stupito, mi ha incantata. E' stato come se lo avessi
davanti a me, come se quello che ci fosse scritto non fosse la storia di altri
ma diventassimo noi stessi i protagonisti. Per tutto il resto del racconto fra
stupore e meraviglia per come vengono descritte le sensazioni che provano i
vari personaggi, i sentimenti, gli odori, le immagini e soprattutto i suoni ci
culleremo immaginando questa realtà così distante da noi.
Perché ho voluto
parlare proprio di questo libro? Mi ha colpito, mi ha fatto battere forte il
cuore con la sua semplicità. E credo di aver letto libri più emozionanti, libri
che mi hanno appassionato maggiormente ma questo in particolare, anche se si sa
già da subito all'incirca come finirà, mi ha fatto sperare fino alla fine che
tutto fosse diverso. Che il racconto prendesse un'altra piega, perché una
storia d'amore così pura e sincera raramente l'ho letta, ma tutto era già
deciso fin dall'inizio quindi ho potuto solo subire tutta la malinconia che
questo racconto porta nelle sue radici. Allo stesso tempo, però, ero anche
felice, per la spensieratezza, per la semplicità di quel luogo dove le piccole
cose sono quelle più importanti, dopo il battito di un cuore è la più bella e
dolce canzone che si possa ascoltare. Una storia d'amore che va controcorrente,
niente erotismo, nessuna forzatura e per quanto lontano, sia di distanza che di
tempo, risulta uno dei più realistici. Perché l'amore dovrebbe essere questo,
non ci sono regali perché quello che più può far felici è lo stare insieme, non
ci si messaggia ogni due minuti, si ama incondizionatamente, anche se ci si
divide, anche se non ci si può scrivere o sentire, il sentimento non scema di
intensità. Rimane dopo giorni, mesi, anni anche dopo mezzo secolo perché quello che si prova, se è amore vero e
sincero non conosce ostacoli, non conosce lo scorrere del tempo. Doniamo il
cuore solo ad una persona e non importa cosa succederà, sarà per sempre suo,
senza mai avere un ripensamento.
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