E' la prima volta
che mi viene voglia di scrivere di un libro che ho appena finito. Non sarà una
recensione, non so neanche da dove iniziare, ma come sempre, lascio che siano
le parole e defluire da me da sole, come un fiume in piena.
L'arte di ascoltare
i battiti del cuore, scritto da Jan-Philip Sendker ci porterà in un paesino
della Birmania per raccontarci la storia di Julia. Questa giovane donna
americana finirà in questo luogo sperduto e povero per cercare tracce del
padre, disperso ormai da anni. Un viaggio inaspettato, una decisione presa
quasi d'impulso che la porterà a scoprire i primi vent'anni della vita di Tin
Win, il papà della protagonista.
Un romanzo leggero,
dolce, che è riuscito a infondermi una calma totale. E' diviso in tre parti:
l'inizio del viaggio con l'infanzia, la ricerca con l'adolescenza, l'arrivo con
l'età adulta. Questa divisione poteva anche non esserci, non è essenziale ma fa
prendere una piccola pausa a chi racconta e a chi legge. Ci saranno colpi di
scena, ci saranno episodi tristi, felici, ma tutti scritti in modo scorrevole,
quasi come fosse un racconto per bambini.